# 6 - affitto un orto, anzi no: lo adotto!

martedì 24 maggio 2011

L'orto sul balcone cresce che è una meraviglia. Gli otto semi di fagiolo nano che ho piantato la scorsa settimana sono già alti una decina di centimetri, l'insalata sta definitivamente invadendo il balcone, i pomodori mi arrivano ad altezza vita, il mandarino è guarito e fiorisce, il mandorlo resta muto e senza fiori, ma pieno di foglioline tenerissime, la lavanda cresce a vista d'occhio, il rosmarino mi dà qualche pensiero e l'erba luigia prospera, bellissima e profumata.

Però, ecco, l'altro giorno ci pensavo e non è che quello che coltivo sul balcone diventerà mai la mia fonte di approvvigionamento verdure.
Così qualche giorno fa mi sono messa alla ricerca di una soluzione che mi permettesse di avere verdure biologiche senza dover aprire un secondo mutuo, ché il primo mi basta, grazie.
La mia idea iniziale era quella di affittare un orto, però poi (quasi subito) ho pensato che sono fuori casa 5 giorni a settimana 12 ore al giorno e non è che l'orto si possa coltivare solo nei weekend.
Così ho continuato a cercare, poco per la verità, mi sono fermata qui e ho scritto al signor Paolo (o era il signor Giovanni?), che è stato molto gentile e al quale presto farò un sacco di domande.
L'idea secondo me è geniale: Le verdure del mio orto dà la possibilità di adottare un orto (di varie dimensioni) e selezionarne la tipologia (annuale, estiva, invernale, mese di prova e cesto di prova). La soluzione annuale (quella che sceglierò) garantisce un massimo di 36 settimane di consegna. È possibile piantare fino a 40 tipi di verdura e, volendo, di aggiungere delle aiuole per piccoli frutti, erbe e sapori. Con un contributo aggiuntivo si possono ricevere le foto del proprio orto, dargli un nome, piantare uno spaventapasseri, utilizzare gli scarti per creare del compost. E poi posso andare a trovarlo nel weekend e quando sono in vacanza posso donare le verdure in beneficenza alla casa Ugi di Torino.
La coltivazione avviene senza prodotti chimici e OGM e con impianti di irrigazione a goccia (il che significa un risparmio significativo di acqua) e
le consegne avvengono con un furgoncino a metano, in sacchetti di carta riciclata.
Io non so gli altri, ma quando vedo iniziative così mi vien da pensare che forse le cose possano cambiare davvero.
Io per il momento mi sono fermata al cesto di prova, mi arriverà la prossima settimana, ma le pratiche di adozione sono già state inoltrate.

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