No, vi spiego: non so bene da dove iniziare. La mia idea era quella di inaugurare il blog con le pulizie di Pasqua eco-friendly eco-chic. Ma un dubbio mi attanaglia: cosa ne me faccio dei prodotti da rozzo bifolco che ho comprato qualche mese fa?
È più ecologico usarli (ci sono e da qualche parte in un modo o nell'altro devono finire, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, anche la candeggina) o dimenticarmeli e munirmi di quei quattro o cinque ingredienti commestibili, superecologici, a detta di tutti miracolosi? Sì, perché per pulire la casa non servono i prodotti chimici che inquinano e fanno male alle candide manine di noi pulzelle. Due o tre prodotti, olio di gomito e via. Le avrete viste le casalinghe anni 50: vitini da vespa, sorrisi smaglianti, e sotto i golfini color pastello due bicipiti così. Roba che potevano sollevare un frigorifero con un mignolo.
Tra l'altro, se posso già iniziare a distribuire consigli non richiesti, l'aceto. Mio dio, l'aceto. Non sapete che meraviglioso portento avete in casa. L'aceto pulisce, disinfetta, non lascia aloni, sgrassa, elimina il calcare, lucida. Io ho iniziato a usarlo in lavatrice dopo aver scoperto che l'effetto ammorbidente dell'ammorbidente è superficiale. La dura realtà è che esso –l'ammorbidente– crea una pellicola che si appiccica alle fibre e con il passare del tempo le indurisce. Se non l'avete capito, questo è l'esatto contrario di quello che dovrebbe fare. Al contrario il prodigioso aceto ha un'azione molto più profonda e addolcente. Mettetene 4/5 cucchiai nella vaschetta e vi passa la paura. Non lascia odore, non inquina e – miracolo!– funziona. Davvero. Dovete solo lasciargli il tempo di fare il suo mestiere come si deve e dopo qualche lavaggio, quando tutti i residui di ammorbidente saranno scomparsi, noterete la differenza.
Il problema, come dicevo, meglio, i problemi sono quel litro di candeggina usato solo una volta, la confezione di detersivo per i pavimenti giallo bile, l'anticalcare, quella specie di bomba a mano che distrugge le mucose. Buttarli no, lo spreco non è elegante. Che faccio, li regalo alla zia? Alla nonna? Alla mamma? O li finisco? Tra l'altro vista la frequenza con la quale io lavo i pavimenti un litro di detergente potrebbe durarmi fino al prossimo trasloco.
Poi mi è venuta un'idea (un'altra, sono praticamente una fucina): dedicare i miei sforzi di desperate houswife ecologista a una stanza a settimana.
Nel frattempo mi sono procurata per la modica cifra di 30 euro una macchina per cucire anni '70 perfettamente funzionante. E no, non so cucire. Non ancora. Da qualche parte bisogna pur cominciare, no?
È più ecologico usarli (ci sono e da qualche parte in un modo o nell'altro devono finire, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, anche la candeggina) o dimenticarmeli e munirmi di quei quattro o cinque ingredienti commestibili, superecologici, a detta di tutti miracolosi? Sì, perché per pulire la casa non servono i prodotti chimici che inquinano e fanno male alle candide manine di noi pulzelle. Due o tre prodotti, olio di gomito e via. Le avrete viste le casalinghe anni 50: vitini da vespa, sorrisi smaglianti, e sotto i golfini color pastello due bicipiti così. Roba che potevano sollevare un frigorifero con un mignolo.
Tra l'altro, se posso già iniziare a distribuire consigli non richiesti, l'aceto. Mio dio, l'aceto. Non sapete che meraviglioso portento avete in casa. L'aceto pulisce, disinfetta, non lascia aloni, sgrassa, elimina il calcare, lucida. Io ho iniziato a usarlo in lavatrice dopo aver scoperto che l'effetto ammorbidente dell'ammorbidente è superficiale. La dura realtà è che esso –l'ammorbidente– crea una pellicola che si appiccica alle fibre e con il passare del tempo le indurisce. Se non l'avete capito, questo è l'esatto contrario di quello che dovrebbe fare. Al contrario il prodigioso aceto ha un'azione molto più profonda e addolcente. Mettetene 4/5 cucchiai nella vaschetta e vi passa la paura. Non lascia odore, non inquina e – miracolo!– funziona. Davvero. Dovete solo lasciargli il tempo di fare il suo mestiere come si deve e dopo qualche lavaggio, quando tutti i residui di ammorbidente saranno scomparsi, noterete la differenza.
Il problema, come dicevo, meglio, i problemi sono quel litro di candeggina usato solo una volta, la confezione di detersivo per i pavimenti giallo bile, l'anticalcare, quella specie di bomba a mano che distrugge le mucose. Buttarli no, lo spreco non è elegante. Che faccio, li regalo alla zia? Alla nonna? Alla mamma? O li finisco? Tra l'altro vista la frequenza con la quale io lavo i pavimenti un litro di detergente potrebbe durarmi fino al prossimo trasloco.
Poi mi è venuta un'idea (un'altra, sono praticamente una fucina): dedicare i miei sforzi di desperate houswife ecologista a una stanza a settimana.
Nel frattempo mi sono procurata per la modica cifra di 30 euro una macchina per cucire anni '70 perfettamente funzionante. E no, non so cucire. Non ancora. Da qualche parte bisogna pur cominciare, no?
1 commenti:
"Mio dio, l'aceto" sono perfettamente d'accordo!! io l'ho scoperto da poco e sono rimasta sbalordita!!
complimenti per il blog, l'ho trovato oggi e l'ho letto tutto. mi piace come scrivi. ti seguo! ciao :)
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