Volevo fare le brioche siciliane con il tuppo. Ora, il tuppo non m'è venuto, è stato inglobato dalla brioscia medesima, ma il primo morso mi ha riportato alla mente decine di colazioni catanesi. Un effetto madeleine che mollalo.
La ricetta l'ho trovata qui. Io ovviamente l'ho adattata per il licoli e ho dimezzato le dosi.
ingredienti: 100 g licoli rinfrescato e spumoso
200 g di farina 0
45 g di zucchero
40 g di strutto
50 g latte
la scorza di mezzo limone
1 uovo + mezzo tuorlo (serve per spennellare la brioscia)
un pizzico di sale
In una ciotola capiente sciogliete il licoli nel latte, mischiando con le fruste. Aggiungete l'uovo, lo zucchero e la scorza di limone. Non sbattetevi troppo, li dovete solo amalgamare per bene. Risparmiate le forze per l'impasto.
Aggiungete la farina, date un'impastatina veloce, giusto perché assorba tutto il latte, e rovesciate tutto sulla spianatoia. A questo punto iniziate a impastare sul serio. Datevi da fare per una decina di minuti e quando l'impasto è bello liscio iniziate ad aggiungere lo strutto, un po' per volta, facendolo assorbire bene tra un passaggio e l'altro. Ci vorranno altri 10 minuti, più o meno. Aggiungete il pizzico di sale (io lo spargo direttamente sulla spianatoia), impastate ancora 5 minuti. Dovrete ottenere una consistenza morbida ma non appiccicosa.
Imburrate una ciotola piuttosto grande (l'impasto dovrà quasi raddoppiare), metteteci la vostra futura brioche, infilatela in forno coperta con della pellicola e uno straccio, perché le danno noia sia le correnti d'aria che la luce. È viziata, che ci dobbiam fare? Lasciatela lì (se fa freddo lasciate la luce accesa) qualche ora, finché l'impasto non è quasi raddoppiato.
Prendete il tutto, rovesciatelo sulla spianatoia leggermente infarinata, dategli una forma vagamente salsiccioide, dividetelo in 5 pezzi. L'ultimo pezzo (il quinto) dividetelo in quattro. Avrete quattro pezzi grandi e quattro pezzi piccoli, che sono il vostro tuppo.
Ora procedete con la formatura, seguendo religiosamente le istruzioni di Paola di Anice e Cannella, che lo spiega molto meglio di come potrei fare io.
Foderate una teglia di carta forno, imburratela e disponete le vostre briochine ben distanziate, perché cresceranno ancora. Copritele con della pellicola (ben unta, mi raccomando) e rimettetele in forno a lievitare un'altra ora e mezza circa.
Passato questo tempo prendete la vostra teglia con il suo preziosissimo carico, mettetela in un angolo ben riparato da correnti d'aria, e accendete il forno a 200°. Mentre si scalda preparate una miscela di tuorlo e latte (stesso volume, più o meno, dev'essere molto liquido) e spennellatelo sulle brioche. Quando avrà raggiunto la temperatura infornate le brioche e abbassate subito a 180°. Lasciatele cuocere una ventina di minuti o finché la base e la superficie non sono ben dorate. Fatto, sono pronte. Lasciatele raffreddare sulla gratella e assaggiatene una ancora tiepida, ché sono buone, fidatevi.
Diventano morbidissime, una roba commovente. Se avessi una gelateria siciliana vicino a casa mi ci fionderei ORA.
Comunque la prossima volta il tuppo provo a metterlo a fine lievitazione, così magari non si spatascia.
NOTE
1_Nella foto noterete che ci sono 3 brioche con il tuppo e una più piccola con un accenno di treccia. Ecco, è un mio errore, però era tanto bellina.
2_Queste brioche sono molto grandi. Io me le ricordavo così, però nulla vi vieta di farle più piccine. Infatti mi sa che la prossima volta l'impasto lo divido in sei.
3_Noterete anche la presenza di un pancarrè. La prossima volta parliamo anche di quello, perché è un capolavoro.
4_La miscela di tuorlo e latte che vi avanza non buttatela! Io l'ho usata per fare una frittatina che mangerò domani, con l'albume che non ho usato e un po' di erbette fresche.
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